Progetti e Mostre

IL CAMBIAMENTO DELLA DONNA NELLA FOTO D'AUTORE

Workshop "eterna bellezza"

via margutta

Magdalena Poenitens

NAPOLI MAsCHIO ANGIOINO

27 NOVEMBRE 2023

La fotografia di Alessandro Quintiliani, dal titolo “ Pietà” ,evidenzia uno spettacolo emotivo e suggestivo, che richiama immediatamente l'iconografia classica de "La Pietà". La scena evoca un senso di dolore, perdita e compassione. Il nero, crea un forte contrasto che enfatizza l'atmosfera di tristezza e la figura distesa, vulnerabile e immobile è al centro dell'attenzione, mentre l'altra funge da figura protettiva. La composizione della fotografia riflette un'attenzione particolare ai dettagli, con l'illuminazione che gioca un ruolo fondamentale nel conferire profondità alla scena. In definitiva, questa fotografia cattura un momento di profonda emotività, trasmettendo una storia senza parole che suscita un forte impatto sullo spettatore. La capacità di creare emozioni e stimolare la riflessione la rende un'opera visiva potente e significativa.

NAPOLI Villa domi

russia-napoli vulcano d'arte dal 19 settembre 2023

inferno

(Dante)


1 mostra tenuta al Castello Orsini Fiano Romano

Fin dal suo esordio la fotografia venne considerata un’arte minore, talvolta neanche riconosciuta come tale; veniva pensata più come strumento tecnico - chimico, ottico e meccanico - che non artistico e quindi in grado di esprimere un’emozione.
Di fatto, la fotografia non si è spinta, come la pittura, a rappresentare sovente un immaginario metaforico di opere bibliche o grandi poemi. Perché la sua funzione originaria era quella di strumento per documentare la realtà e non per interpretarla artisticamente, da qui l’impossibilità oggettiva di suscitare suggestioni visive e letterarie di opere complesse.
La fotografia ai suoi albori non è dunque arte, per una concezione che vede il fotografo come colui che non mette nulla di suo in ciò che crea a differenza del pittore, del musicista o dello scultore.
Eppure il fotografo è un narratore, sicuramente più immediato, diretto ed estremamente sintetico, capace di condensare in un unico scatto una Grande Storia.
Nell’atto del fotografare, non c’è più una mera copia analogica del reale ma interviene l’occhio del fotografo come spazio intermedio fra la realtà e la capacità di cogliere artisticamente l’emozione. La sensibilità del fotografo conferisce alla copia significato rendendola atto creativo in sé.
Il fotografo è un cacciatore di luce, che adula il tempo e ruba istanti destinati a scomparire per renderli eterni, un bravo fotografo non è solo colui che adopera una tecnica perfetta ma colui che sa scorgere un’emozione e la cattura per sempre.
Su questa premessa nasce l’intento audace e nello stesso tempo umile di rappresentare e reinterpretare una delle più grandi opere della civiltà medievale: La Divina Commedia, iniziando dall'inferno, dove la sognante ed allegorica rappresentazione dantesca viene narrata attraverso la fotografia che aspira ad esser guida in questo itinerario della mente, coniugando alla forza del racconto, la capacità evocativa dell’immagine, attraverso la tecnica e la reinterpretazione della più Grande delle Storie.
In questo caso il fotografo si spinge oltre, attingendo al reale per evocare l’immaginario.

La rappresentazione fotografica dell’Opera non sarà una fedele illustrazione dei canti, ma un viaggio, alla stregua di Dante, attraverso i sentimenti, i peccati, i vizi, la morale e le paure sempre eterne dell’uomo di allora come quello di oggi.
L’opera consente di rileggere ed ammirare i versi di Dante tradotti in arte fotografica. e tenta di renderli ancor più suggestivi cercando di dare vita ai versi del poeta
.

CARONTE

LIMBO

PAOLO E FRANCESCA

CITTA DI TIDE

ULISSE

SELVA DEI SUICIDI

(Foto vincitrice il World Photografic Cup 2023 sessione Illustrative Portrait)

UGOLINO

(Foto selezionata per la collettiva di fotografia d'arte "Montecatini d'autore)

LUCIFERO

I MITI GRECI



"La scelta di Enea"

(foto finalista al 1 concorso internazionale città di Latina)


Afrodite (Venere)

Persefone (Proserpina)

Artemide (Diana)

Passion

Calvariae

Crucifixio

(Foto selezionata per la collettiva di fotografia d'arte "Montecatini d'autore)

Magdalene poenitens

(Foto selezionata per la collettiva di fotografia d'arte "via Margutta")

Sebastianus

Chiara d'Assisi

Maryàm

Mater Dolorosa

Misericordia (Pietà)

“Se la donna sapesse di essere donna…”


Ho sempre pensato che un conto è nascere donna, un altro conto è essere consapevoli di esserlo, Consapevolezza di genere, del suo modo unico, di affrontare la vita.

Ho voluto pubblicare una parte di foto di questo progetto ancora in fase di realizzazione, un progetto iniziato qualche mese fa, che vuole raccontare non solo fotograficamente le grandi personalità di queste donne, ma vuole essere anche un racconto delle mie esperienze/impressioni/emozioni avute con loro, da poche ore a giorni interi, ma comunque momenti di grande intensità, che saranno raccolti in un fotolibro.

ANTONELLA  POLIMENI

Rettrice della Sapienza dal 1° dicembre 2020.È nata a Roma nel 1962, è sposata e ha due figli.Iscritta all'Ordine dei medici dal 1988, in servizio alla Sapienza - l'ateneo dove ha studiato - dal 1995, è professoressa ordinaria nel Settore scientifico disciplinare Med/28 Malattie odontostomatologiche Alla Sapienza ha ricoperto numerosi incarichi accademici, tra i più recenti:

  • Preside della Facoltà di Medicina e odontoiatria per il triennio accademico 2018-2021;
  • Coordinatrice del Dottorato di ricerca in Malattie dello scheletro e del distretto orocranio-facciale dal 2014;
  • Coordinatrice della Scuola di specializzazione in Odontoiatria pediatrica dal 2018;
  • Direttrice del Master interfacoltà Giurisprudenza, Ingegneria civile e industriale, Medicina e odontoiatria, Farmacia e medicina, Medicina e psicologia, biennale di II livello "Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro", in collaborazione con INAIL.
Dal 2013 al 2018 è stata componente del Consiglio di amministrazione dell'Ateneo; è stata direttrice di dipartimento e membro del Nucleo di valutazione di Ateneo.Presso il Policlinico Umberto I dirige dal 2003 l'Unità operativa complessa di Odontoiatria pediatrica e odontostomatologia e ha ricoperto l'incarico di direttore del Dipartimento ad attività integrata Testa-collo.
È presidente vicario della Conferenza permanente Collegi professori universitari area medica; dal 2010 al 2014 è stata presidente del Collegio dei professori universitari di Discipline odontostomatologiche.
Nel 2019 le è stato conferito da parte del Presidente della Repubblica l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” e nel 2021 le è stata assegnata la Mela d'Oro della 33ª edizione del Premio Marisa Bellisario per la categoria Istituzioni. Nello stesso anno è stata nominata Vice Presidente del Centro Studi Americani, Coordinatrice della Commissione CRUI per le tematiche di genere e componente del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del Festival Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro organizzato dalla Fondazione Rubes Triva. È la prima donna a ricoprire questo ruolo in più di 700 anni di storia dell’ateneo romano

GERALDINA COLOTTI

è nata a Ventimiglia,nel 1956 ha vissuto a lungo a Parigi, oggi vive e lavora a Roma, è stata militante delle Brigate Rosse, e per questo nel 1987 è stata condannata a 27 anni di carcere. è giornalista del quotidiano “il manifesto”, si occupa di America latina per la sezione esteri, dirige l’edizione italiana di Le Monde diplomatique, il mensile di politica internazionale pubblicato dal “manifesto”. Di formazione filosofica, ha pubblicato libri per ragazzi, raccolte di racconti e di poesie, romanzi e saggi. Insieme a Marie-José Hoyet ha tradotto dal francese due libri di Édouard Glissant, Tutto-mondo (Edizioni lavoro), e La Lézarde (Jaca Book).Il suo ultimo libro sul Venezuela, Talpe a Caracas (Jaca Book) è stato tradotto in diverse lingue. Suona il pianoforte, è stata cantante, portiere di calcio e judoka.

SILVIA MASSARELLI

Prima donna direttore d’orchestra a vincere il “Grand Prix de direction d’orchestre” al Concorso Internazionale di Besançon (Presidente della giuria Manuel Rosenthal). Premio della critica al Concorso Prokofiev di San Pietroburgo e unica vincitrice del Concorso Robert Blot di Parigi, Silvia Massarelli ha studiato al Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma pianoforte composizione e direzione d’Orchestra per poi trasferirsi a Parigi dove si è laureata con il massimo dei voti all’unanimità della giuria al Conservatoire National Supérieur de Musique.Ha collaborato con direttori come M. W. Chung Laurent Petit-Girard e Cyril Diederich, e con musicisti di fama internazionale quali Michel Dalberto, Martin Spandenberg, clarinetto solo dei Muncher Philharmoniker, Claude Delangle e Jean-Yves Fourmeau, sax Solo dei Berliner Philharmoniker.Come pianista ha vinto, fra gli altri, il Primo Premio (unico assegnato) al Concorso internazionale J.S. Bach di Parigi dove ha debuttato come solista con orchestra alla prestigiosa Salle Gaveau.Ha diretto prime assolute di numerosi compositori fra cui Jacqueline Fontyne, Edison Denisov, Lowell Liebermann, Eric Tanguy, Thierry Escaich, Lorenzo Palomo, Nicola Campogrande e partecipato al Nordic Days Musical Festival di Rejkiavik. E’ stata invitata da orchestre di grande prestigio fra le quali : New York Philharmonic,Wiener Kammer Orchester,Orchestre du Capitol de Toulouse, Orchestre des Concerts Lamourex, Orchestre Symphonique de Mulhouse, Orchestre Phylarmonique des Pays de la Loire, Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, Orchestre Symphonique de Tours, Haendel Festspiele Orchester di Halle, Podlasie Opera and Philharmonic di Bialystok, Cyprus Symphony Orchestra, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI.il suo percorso è apparso nel libro “Donne come noi” edito da Sperling & Kupfer che raccoglie le testimonianze di “100 donne italiane che hanno fatto cose eccezionali”Vincitrice assoluta del concorso nazionale per esami e titoli, è docente titolare della cattedra di Esercitazioni Orchestrali, disciplina che ha insegnato in vari conservatori di musica fra cui Santa Cecilia di Roma.